Claustrofobia in Risonanza Magnetica

In questo articolo cercheremo di spiegare come affrontare una risonanza magnetica senza paura, le risposte a tutte le domande inerenti la claustrofobia in risonanza, la rm in sedazione e come affrontarla nel modo più sereno.

PERCHÉ FA PAURA LA RISONANZA MAGNETICA ?

La risonanza magnetica in molti pazienti è in grado di generare stati di ansia, spesso solo all’idea di compiere questo esame in realtà innocuo. La paura di perdere il controllo durante l’esecuzione dell’esame potrebbe addirittura far si che l’esame venga interrotto, ed è un vero peccato perché la risonanza e’ un indagine del tutto innocua e facile da portare a termine. Non esiste possibilità (se si rispettano le regole ) che la rm possa provocare danni al paziente. Ad esempio, la rm è molto rumorosa, ed in linea teorica è possibile che il timpano venga danneggiato dai forti rumori, ma se indossiamo le cuffie che il tecnico di radiologia medica ci darà il rischio di danno al timpano è completamente annullato. L’unica eccezione è l’esecuzione della rm in quei pazienti che soffrono di claustrofobia, ovvero la paura del chiuso e degli spazi limitati.

COSE’ LA CLAUSTROFOBIA ?

In latino “claustrum” significa luogo chiuso e dal greco “Phobos” significa paura, letteralmente paura di stare al chiuso, in un posto ristretto, come carini, ascensori, sotterranei, treni e tra questi anche la risonanza magnetica nucleare. La claustrofobia è una forma di Fobia, che risveglia paure archetipe (solitudine, vuoto, impotenza) e si manifesta con ansia, stress, attacchi di panico, senso di oppressione, difficoltà di respirare. Genericamente è considerata l’antitesi dell’ “Agorafobia” ovvero la paura degli spazi aperti. Il paziente claustrofobico in risonanza magnetica potrebbe chiedere di interrompere l’esame, nessuno si opporrà alla vostra scelta ma i tecnici di radiologia probabilmente cercheranno di convincervi a continuarlo nell’interesse della vostra salute, ma se proprio non riuscite a farcela, ci sono altri metodiche: come la risonanza aperta e la risonanza in sedazione che spiegheremo nelle righe successive.

LE SOLUZIONI PER LA RISONANZA A PAZIENTI CLAUSTROFOBICI

RISONANZA MAGNETICA IN SEDAZIONE

Per le forme più gravi di claustrofobia, e dove l’esame di risonanza diventa necessario e non sostituibile, il centro diagnostico potrebbe proporre la risonanza con assistenza anestesiologica, ovvero un medico anestesista potrebbe somministrarvi dei sedativi per farvi addormentare e supervisionare la vostra salute, il respiro e le pulsazioni, per tutta la durata della RM. La risonanza in sedazione è consigliata solo nei casi più gravi di claustrofobia o nei pazienti non in grado di intendere e volere, come i bambini o alcune forme di demenza.

RISONANZA MAGNETICA APERTA (OPEN MRI)

Un’altra soluzione per poter affrontare la rm da claustrofobici è utilizzare un apparecchio più aperto chiamato appunto risonanza magnetica aperta o OPENmri. Questo tipo di macchina, che si contrappone alla risonanza chiusa, offre maggiore apertura visiva, essendo composta da due “Piastre” anziché da un “tubo”(Gantry).

CONSIGLI PER ESEGUIRE UNA RM

  1. Informare il paziente degli aspetti caratteristici della risonanza, il rumore, la presenza costante del tecnico di radiologia, le cuffia, il campanello, la bobina, l’aria, la possibilità di interrompere l’esame quando vuole.
  2. Permettere ad un parente o un amico (accuratamente scelto) di rimanere con il paziente durante l’esame.
  3. Mantenere il contatto verbale, visivo e/o fisico con il paziente durante la RMN.
  4. Usare un monitor video o occhiali per distrarre il paziente.
  5. Effettuare l’accesso del paziente dai piedi invece che dalla testa nell’apparecchio della RMN.
  6. Usare specchi o vetri a prisma per deviare la linea dello sguardo del paziente.
  7. Utilizzare una benda in modo che il paziente non è consapevole di ciò che sta succedendo
  8. Usare delle luci all’interno del sistema di RMN.
  9. Utilizzare un ventilatore all’interno del sistema di RMN.
  10. Eseguire le tecniche di rilassamento come la respirazione controllata.

DURATA DELLA RISONANZA

Le risonanza magnetiche durano da 15 minuti fino a 60 minuti per quelle più complesse.

LA DIMENSIONE DEL TUBO IN RISONANZA

Il tubo (o bore ) della risonanza magnetica chiusa non è poi cosi piccolo, anzi, è largo ben 63 centimetri in larghezza e circa 45 centimetri in posizione anteriore davanti a noi. Sembra chiuso, ma alla fine di spazio ce ne abbastanza anche per le taglie forti.

Per quanto riguarda la lunghezza, anche se ci sembra infinito a volte, in realtà è lungo circa 1,2 metri per cui se dovessimo guardare verso l’alto vedremo anche l’uscita della macchina dal lato opposto a quello nel quale siamo entrati.

POSSO PRENDERE DEI CALMANTI PRIMA DELLA RISONANZA ?

Si trovano diverse correnti di pensiero, alcuni consigliano i farmaci altri no, noi sinceramente ci sentiamo di demandare solamente al medico anestesista il compito di gestire la sedazione anche se parziale del paziente, preferiamo alta attenzione del paziente, che sia attento ai suoi bisogni, preferiamo usare le parole per spiegare al 100% che la risonanza e’ un esame innocuo.

Troveremo siti web dove viene consigliato il lexotan o le benzodiazepine ma ci riserviamo il consiglio di lasciar gestire a chi vi farà l’esame questo delicatissimo aspetto. Inoltre se dovessimo assumere ansiolitici la firma del consenso informato potrebbe non essere valida perché e’ comunque intesa come una puntuale certificazione della espressa volontà del paziente a eseguire l’esame, e sotto stupefacenti o sedativi questo non sarebbe possibile.

RIMEDI OMEOPATICI CONTRO L’ANSIA

Alcuni pazienti utilizzano rimedi omeopatici, che sono legali e consentiti dalla medicina, a patto che non vi si sostituiscano. I Fiori di Bach hanno proprietà ansiolitiche e la loro assunzione non e’ vietata per l’esecuzione della risonanza, ovviamente a patto di rimanere digiuni.